i Nostri spazi

Due poli, due anime. Scopri i luoghi dove va in scena la Cultura. Ti aspettiamo a Cannobio, tutto l'anno.

Palazzo Parasi

Quintessenza dell'architettura medioevale, il Palazzo della Ragione, denominato Parasio o Parasi, venne edificato nel 1291 per volontà del podestà Ugolino da Mandello. Un edificio possente che sorge al centro del nucleo trecentesco...

Teatro Nuovo

Personaggi di primo piano hanno calcato negli anni le scene del Teatro Nuovo di Cannobio, luogo dove cultura e divertimento sanno essere protagonisti indiscussi. Rappresentazioni teatrali, proiezioni cinematografiche, spettacoli comici, concerti e...

Cannobio Cultura All'Aperto

  La Porta d'Europa. Così possiamo definire Cannobio, un borgo affascinante che impreziosisce la sponda piemontese del Lago Maggiore al confine con la Svizzera. Un gioiello incastonato tra il blu del lago e il verde dei monti, dove...

LUCE E INGANNI, fotografie di Eliseo Uberti

LUCE E INGANNI fotografie di Eliseo Uberti dal 23.11.24 al 06.12.24 presso ufficio turistico di Cannobio. Orari Lun-Sab 9.30-12.30 / 15.00-18.00 Dom...

STAGIONE TEATRALE, CINEMATOGRAFICA E TEATRALE 2024/2025

Gentilissimo abbonato, l’Amministrazione Comunale è lieta di presentarVi la nuova stagione teatrale, culturale e cinematografica cannobiese 2024/2025. Dal corrente anno potrete confermare il posto occupato nella precedente stagione,...

Mostra Lino Bissattini "Rievocando la sua arte"

Lino Bissattini Rievocando la sua Arte a cura di Marco Albertella   Palazzo Mandamentale sala del consiglio dal 7 dicembre 2024 al 7 gennaio 2025   Inaugurazione: sabato 7 dicembre 2024 alle ore 17:00 Orari di...

Archivi Recenti

Mostra "Ecological Approach" di Enrica Borghi

  dal 20/07/2024 al 13/10/2024
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 
SABATO 20 LUGLIO 2024, alle ORE 17 presso PALAZZO MANDAMENTALE a Cannobio, si terrà l'inaugurazione della MOSTRA "ECOLOGICAL APPROACH" di Enrica Borghi, a cura di Alessandra PACE.
La mostra sarà poi visitabile FINO A DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 nei seguenti giorni e orari:
- giovedì ore 10.30-12.30;
- venerdì e sabato ore 10.30-12.30/16.00-18.00;
- domenica ore 10.00-13.00.
Accessibile a diversamente abili SOLO al PRIMO PIANO.
Per maggiori informazioni, potete accedere alla pagina dell'evento cliccando sul link seguente:
Continua

Mostra "Ribes e Rose" di Cristina Amodeo

  dal 20/07/2024 al 13/10/2024
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

SABATO 20 LUGLIO 2024, alle ORE 17 presso PALAZZO MANDAMENTALE a Cannobio, in concomitanza con l'Inaugurazione della mostra di Enrica Borghi "Ecological Approach", si terrà anche quella della mostra "RIBES E ROSE" di Cristina Amodeo, a cura di Marco ALBERTELLA.

La mostra sarà poi visitabile FINO A DOMENICA 13 OTTOBRE 2024 nei seguenti giorni e orari:
- giovedì ore 10.30-12.30;
- venerdì e sabato ore 10.30-12.30/16.00-18.00;
- domenica ore 10.00-13.00.

Per maggiori informazioni, potete accedere alla pagina dell'evento cliccando sul link seguente:
Inaugurazione della mostra di Cristina Amodeo "Ribes e Rose"

Grazie a Fondazione Comunitaria Vco Ente Filantropico.

Continua

Mostra "Visioni" di Karel Thole

  dal 18/05/2024 al 14/07/2024
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

KAREL THOLE "VISIONI"

 

a cura di Marco Albertella

 

Palazzo Mandamentale - Sala del Consiglio - dal 18 maggio al 14 luglio

Inaugurazione in data sabato 18 maggio alle ore 18.00

 

L’amministrazione della Città di Cannobio è lieta di presentare l’esposizione artistica dedicata a Karel Thole intitolata "Visioni".

Il progetto espositivo ha lo scopo di rendere omaggio e valorizzare l’opera artistica del noto illustratore olandese, che per molti anni ha vissuto a Cannobio e ha contribuito alla crescita culturale nelle scuole del nostro Territorio.

Karel Thole nasce a Bassum, in Olanda, nel 1914 e studia alla scuola di uno dei più prestigiosi musei d’Europa, il Rijksmuseum di Amsterdam, svolgendo poi per anni lavori legati alla cartellonistica pubblicitaria, all’illustrazione di libri per ragazzi e alla progettazione di vetrate. Giunto in Italia alla fine degli anni cinquanta si avvicina alle illustrazioni legate alla fantascienza, diventando in pochi anni uno dei disegnatori più richiesti, sia in Italia che all’estero. Per quarant’anni collabora con la casa editrice Arnoldo Mondadori Editore e le sue illustrazioni, delineate con una bordatura tonda, diventano punto di riferimento per le copertine della popolarissima collana Urania. Durante la sua carriera collabora con la Ace Books e la Daw Books di New York, The New English Library di Londra, la IBM di Milano e la Wilhelm Heyne di Monaco di Baviera. Nel 1994 la Galleria Nuages di Milano ristampa i Racconti di Edgar Allan Poe e ne espone le relative undici illustrazioni realizzate dall’artista olandese. Il suo stile è stato paragonato, di volta in volta, a quello di Hieronymus Bosch, di Max Ernst e di Salvador Dalí. Karel Thole è dunque considerato tra i più’ famosi illustratori di fantascienza del mondo.

La mostra si colloca all’interno del progetto di valorizzazione di Palazzo Mandamentale, luogo storicamente centrale per l’amministrazione cittadina, nell’ottica di aumentare e impreziosire l’offerta culturale, con l’intenzione di narrare storie d’arte e d’ingegno cresciute sulle sponde del lago Maggiore.

 

Orari di apertura:

 

mer 16.00 - 18.00

 

gio 10.30-12.30

 

ven/sab 10.30-12.30 e 16.00-18.00

 

dom 10.00-13.00

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Mostra Cracking Art

  dal 04/05/2024 al 20/10/2024
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

Mostra del movimento artistico
Cracking Art
Cannobio (VB)
Città di Cannobio


Inaugurazione: sabato 4 maggio alle ore 17:30 nella corte di Palazzo Mandamentale


La Città di Cannobio è lieta di annunciare la collaborazione con il movimento artistico Cracking Art. Il progetto espositivo - curato da Marco Albertella, direttore culturale della Città di Cannobio e da Cracking Art - propone di festeggiare l’importante traguardo dei trent’anni dalla loro fondazione con una mostra-evento che si svolgerà a Palazzo Parasi, dal titolo “CREO”, e all’interno della città con il progetto “favole urbane”, dove le opere verranno ospitate in alcuni luoghi emblematici e poetici della città.
Spazio espositivo: Palazzo Parasi, via Giovanola 25, Cannobio (VB) Lago Maggiore
Accessibile ai diversamente abili solo al 1° piano.


“CREO” dal 4 maggio al 14 luglio 2024
Orari di apertura: mercoledì: 16:00 - 18:00 - giovedì: 10:30 - 12:30,
venerdì e sabato: 10:30 - 12:30 e 16:00 - 18:00, domenica: 10:00 - 13:00.
A 30 anni dalla sua fondazione, il movimento artistico noto per le installazioni urbane centrate sempre sul rapporto tra natura ed artificio, presenta lavori inediti che vanno alla ricerca della poesia della materia plastica attraverso la rigenerazione. Una sezione della mostra verrà dedicata al percorso e alla crescita artistica del movimento fondato nel Dicembre del 1993, tra cui le iconiche tartarughe d’oro presentate alla Biennale Arte di Venezia nel 2001 curata da Harald Szeemann e oggetti derivati dalla produzione artistica, corredati da materiali preparatori, frutto della continua ricerca ed esplorazione nel campo delle materie plastiche rigenerate e riciclate.


Mostra diffusa nella città:
“favole urbane” dal 4 maggio al 20 ottobre
Gli animali coloratissimi e fuori scala del movimento artistico Cracking Art popoleranno la Città di Cannobio per coinvolgere i visitatori in un percorso di visita in cui il rapporto tra essere umano e natura viene raccontato tramite i messaggi raccolti in una favola urbana contemporanea. La mostra diffusa prende idealmente inizio presso la corte di Palazzo Mandamentale, luogo dell’inaugurazione: la poetica di Cracking Art legata alla capacità delle loro opere di creare un rapporto con lo spazio esistente formato sia dal paesaggio costruito del centro, fatto di corti e suggestivi scorci, sia dal placido e maestoso paesaggio del lacustre, con ampie vedute delineate dalle verdi montagne circostanti. Le opere animalier hanno lo scopo di creare un dialogo aperto e quindi una storia da raccontare, dove il fruitore è all’interno di essa si emoziona sentendosi partecipe.
Il progetto culturale è corredato da un catalogo con testi e immagini delle opere allestite a Palazzo Parasi e negli spazi urbani.


Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.
Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.
La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.
Oltre alle tre partecipazioni ufficiali alla Biennale di Venezia (2001, 2011 e 2013), tra le mostre e installazioni più recenti si segnalano: Cracking Art @Harbour City, installazioni diffuse presso Harbour City Hong Kong (2023) Open Art Festival (2022), Orebro, Svezia; Incanto (2021), Salone degli Incanti e centro cittadino di Trieste; Wild Rising (2019), presso il Desert Botanical Garden di Phoenix, Arizona, USA; Regeneration@Newhollandisland (2019), presso New Holland Island, San Pietroburgo, Russia; Spectaculars Creatures (2018), presso IMA Indianapolis Museum of Art – Indianapolis, USA; BarocCracking (2018), presso Palazzo Leoni Montanari – Gallerie d’Italia, Vicenza (Italia); Cracking Art@Hangang Art Park (2018) presso Hangang Park, Seoul, Korea.

Info e contatti
www.cannobiocultura.it
ufficiocultura@cannobio.net
t. +390323738228
www.crackingart.com
Instagram @crackingart
Facebook Cracking Art

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Mostra Cracking Art

  dal 04/05/2024 al 14/07/2024
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

Mostra del movimento artistico
Cracking Art
Cannobio (VB)
Città di Cannobio


Inaugurazione: sabato 4 maggio alle ore 17:30 nella corte di Palazzo Mandamentale


La Città di Cannobio è lieta di annunciare la collaborazione con il movimento artistico Cracking Art. Il progetto espositivo - curato da Marco Albertella, direttore culturale della Città di Cannobio e da Cracking Art - propone di festeggiare l’importante traguardo dei trent’anni dalla loro fondazione con una mostra-evento che si svolgerà a Palazzo Parasi, dal titolo “CREO”, e all’interno della città con il progetto “favole urbane”, dove le opere verranno ospitate in alcuni luoghi emblematici e poetici della città.
Spazio espositivo: Palazzo Parasi, via Giovanola 25, Cannobio (VB) Lago Maggiore
Accessibile ai diversamente abili solo al 1° piano.


“CREO” dal 4 maggio al 14 luglio 2024
Orari di apertura: mercoledì: 16:00 - 18:00 - giovedì: 10:30 - 12:30,
venerdì e sabato: 10:30 - 12:30 e 16:00 - 18:00, domenica: 10:00 - 13:00.
A 30 anni dalla sua fondazione, il movimento artistico noto per le installazioni urbane centrate sempre sul rapporto tra natura ed artificio, presenta lavori inediti che vanno alla ricerca della poesia della materia plastica attraverso la rigenerazione. Una sezione della mostra verrà dedicata al percorso e alla crescita artistica del movimento fondato nel Dicembre del 1993, tra cui le iconiche tartarughe d’oro presentate alla Biennale Arte di Venezia nel 2001 curata da Harald Szeemann e oggetti derivati dalla produzione artistica, corredati da materiali preparatori, frutto della continua ricerca ed esplorazione nel campo delle materie plastiche rigenerate e riciclate.


Mostra diffusa nella città:
“favole urbane” dal 4 maggio al 20 ottobre
Gli animali coloratissimi e fuori scala del movimento artistico Cracking Art popoleranno la Città di Cannobio per coinvolgere i visitatori in un percorso di visita in cui il rapporto tra essere umano e natura viene raccontato tramite i messaggi raccolti in una favola urbana contemporanea. La mostra diffusa prende idealmente inizio presso la corte di Palazzo Mandamentale, luogo dell’inaugurazione: la poetica di Cracking Art legata alla capacità delle loro opere di creare un rapporto con lo spazio esistente formato sia dal paesaggio costruito del centro, fatto di corti e suggestivi scorci, sia dal placido e maestoso paesaggio del lacustre, con ampie vedute delineate dalle verdi montagne circostanti. Le opere animalier hanno lo scopo di creare un dialogo aperto e quindi una storia da raccontare, dove il fruitore è all’interno di essa si emoziona sentendosi partecipe.
Il progetto culturale è corredato da un catalogo con testi e immagini delle opere allestite a Palazzo Parasi e negli spazi urbani.


Il movimento Cracking Art nasce nel 1993 con l’obiettivo di cambiare radicalmente la storia dell’arte attraverso un forte impegno sociale e ambientale che unito all’utilizzo rivoluzionario dei materiali plastici mette in evidenza il rapporto sempre più stretto tra vita naturale e realtà artificiale.
Il termine Cracking Art deriva dal verbo inglese “to crack”, che descrive l’atto di incrinarsi, spezzarsi, rompersi, cedere, crollare. Con il nome di cracking catalitico è anche chiamata la reazione chimica che trasforma il petrolio grezzo in plastica: per gli artisti è questo il momento in cui il naturale permuta in artificiale, l’organico in sintetico, ed è tale processo che essi intendono rappresentare attraverso la loro arte.
Le opere sono realizzate per sollecitare una riflessione collettiva sui temi dell’effetto antropico sull’ambiente naturale tramite azioni performative coinvolgenti, in cui installazioni fuori scala – come i celebri animali colorati – invadono i luoghi più vari, dagli spazi propriamente deputati all’arte a quelli della vita quotidiana.
Rigenerare la plastica significa sottrarla alla distruzione tossica e devastante per l’ambiente donandole nuova vita, farne delle opere d’arte significa comunicare attraverso un linguaggio estetico innovativo esprimendo una particolare sensibilità nei confronti della natura.
La dimensione corale del gruppo non limita l’espressione individuale delle singole voci: gli artisti lavorano anche in modo indipendente interpretando, ciascuno secondo le proprie esigenze, le problematiche e le tensioni del nostro tempo.
Oltre alle tre partecipazioni ufficiali alla Biennale di Venezia (2001, 2011 e 2013), tra le mostre e installazioni più recenti si segnalano: Cracking Art @Harbour City, installazioni diffuse presso Harbour City Hong Kong (2023) Open Art Festival (2022), Orebro, Svezia; Incanto (2021), Salone degli Incanti e centro cittadino di Trieste; Wild Rising (2019), presso il Desert Botanical Garden di Phoenix, Arizona, USA; Regeneration@Newhollandisland (2019), presso New Holland Island, San Pietroburgo, Russia; Spectaculars Creatures (2018), presso IMA Indianapolis Museum of Art – Indianapolis, USA; BarocCracking (2018), presso Palazzo Leoni Montanari – Gallerie d’Italia, Vicenza (Italia); Cracking Art@Hangang Art Park (2018) presso Hangang Park, Seoul, Korea.

Info e contatti
www.cannobiocultura.it
ufficiocultura@cannobio.net
t. +390323738228
www.crackingart.com
Instagram @crackingart
Facebook Cracking Art

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MIMMO PALADINO

  dal 24/06/2023 al 08/10/2023
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

MIMMO PALADINO

“Non avrà titolo”

a cura di Lorenzo Madaro

 

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore

Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano

Periodo: da sabato 24 giugno a domenica 8 ottobre 2023

Inaugurazione: sabato 24 giugno, ore 17:00.

Orari di apertura: Mercoledì 16.30 - 18.30  -  Giovedì 10.00 -13.00 

                              Venerdì - Sabato 10.00-13.00 | 16.30-18.30 Domenica 10.00-13.00

         Dal 1 settembre       Giovedì 10.30 - 12.30  

                                          Venerdì - Sabato 10.30-12.30 | 16.30-18.30 

                                                                 Domenica 10.30-12.30

Curatela e saggio critico: Lorenzo Madaro  

Accoglienza: Rete museale dell’Unione del Lago Maggiore

Patrocinio: Consiglio Regionale del Piemonte

         Provincia Verbano Cusio Ossola

Partnership

Galleria Mazzoli, Modena

Con il contributo di Fondazione Comunitaria VCO   

Museo Del Paesaggio Verbania  

Associazione per la promozione artistica e culturale del Lago Maggiore

Foto di Renzo Scarin

LA MOSTRA

Il progetto espositivo, dedicato a Mimmo Paladino, uno dei maestri della storia dell’arte italiana e internazionale, si concentra sulla produzione pittorica degli ultimi quindici anni e oltre di lavoro, con dipinti di grande e medio formato. A Cannobio saranno altresì presenti alcune opere concepite negli ultimi mesi, a conferma dell’estrema vitalità della ricerca di Paladino e della sua capacità estrema di costruire immagini rimanendo sempre fedele al proprio lessico, ma allo stesso tempo di tracciare nuovi itinerari e cambiare pelle. Il titolo della mostra – che riecheggia una delle sue opere storiche – intende proprio rivelare l’idea di presente e di futuro custodita nei suoi lavori, in cui teste, tracce, segni arcaici si stratificano e cambiano direzione ritornando costantemente nonostante siano oggetto di persistenti metamorfosi e riflessioni. Le sue sono icone di un tempo dilatato di cui non si possono rintracciare gli estremi cronologici o geografici, ma sono riconoscibili a tutti, poiché sono universali, appartenendo a un discorso sulla pittura che Paladino traccia in particolar modo dagli anni Settanta.

Dipingere per Mimmo Paladino vuol dire, dopo oltre cinquant’anni di ricerca, praticare un comportamento prima ancora che imbastire una specifica narrazione; la sua infatti è una pittura che si concentra sullo spazio, lo attraversa, lo penetra, lo trasforma; altre volte lo stravolge e poi lo ricompone con un ordine nuovo in cui tanti elementi affiancati e poi ridisegnati riescono a concepire un discorso che vive di combinazioni di linguaggi che l’artista ha sempre concepito come una pratica in grado di assorbire tutto: disegno, scultura, spazio, materia, metamorfosi vuoto, gesto, anche assenza come l’opera scelta dall’artista e dal curatore come immagine guida di questa mostra, quasi una sinopia, che ci ribadisce quanto per l’artista la pittura sia un fatto mentale.

Questa mostra di Mimmo Paladino, con una selezione ragionata di opere scelte, riconferma la grande capacità dell’artista di essere un pensatore aperto, e che per lui la pittura sia il grado zero della riflessione sulle immagini, in grado poi di generare opere che transitano dalle arti visive al teatro, al cinema, perché frutto di un linguaggio personale e di una libertà formale in cui i limiti vengono di volta in volta ripensati con assoluta libertà. 

Sul lungo lago sarà inoltre presente un grande Cavallo dell’artista, scultura di formato monumentale. Immobile e concentrato nella sua arcaica staticità, sorveglierà lo spazio urbano circostante e i nostri sguardi. Il cavallo Senza titolo di Mimmo Paladino ci indica che la storia e la storia dell’arte sono spazi dilatati di pensiero, echi che sussultano nelle nostre vite in un tempo inatteso. Il cavallo per Paladino è parte di un intimo alfabeto visivo che elabora e ricompone da lunghi anni nei propri territori della scultura, della pittura e del disegno. Scarno, essenziale, rigoroso nelle sue forme che rimangono in ogni caso mediterranee, il cavallo di Paladino sarà un baluardo da osservare, una sorta di nuova meridiana che potrà scandire i passi e il tempo di chi sarà in transito in quell’area della città. L’arte torna ad essere uno spazio di connessione tra la dimensione del sogno e quella della riflessione sulla storia. E l’uomo, il possibile cavaliere assente, è ancora una volta interprete di un nomadismo intellettuale.

L’ARTISTA

Domenico Paladino nasce a Paduli (BN) nel 1948.?Negli anni ’60, affascinato dal clima culturale dell’epoca tra arte concettuale e Pop Art americana, si avvicina all’arte e dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Nel 1978 compie il suo primo viaggio a New York, dove due anni dopo inaugura due mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery. Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto ’80, dove viene ufficialmente presentata da Achille Bonito Oliva la Transavanguardia. Nel corso degli anni ’80 la sua iconografia poetica prende forma, su tele di grandi dimensioni ricche di figure allegoriche, l’artista raffigura maschere inespressive, animali, simboli ricchi di evocazioni rituali primitive. L’artista non si rivolge solo alla pittura ma utilizza diverse tecniche: dal disegno all’incisione, all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali ed è costante e serrato il profondo dialogo con la scultura. Nel 1982 allo Zeitgeist di Berlino espone la sua prima scultura in bronzo policromo Giardino Chiuso, che diventerà evento espositivo alla Galleria Mazzoli l’anno seguente. Nel 1988 Paladino è invitato alla XLIII Biennale di Venezia, dove espone, nei giardini e all’ingresso del Padiglione Italia, una grande installazione con una porta di bronzo di sette metri e i primi Testimoni in pietra. L’attività espositiva estera iniziata negli anni ’80 si intensifica negli anni ’90: nel 1994 è primo tra gli artisti italiani contemporanei ad esporre alla Galleria Nazionale di Belle Arti di Pechino. È negli anni ’90 che comincia a realizzare importanti installazioni e interventi sugli spazi urbani come la installazione permanente Hortus Conclusus nel chiostro di San Domenico a Benevento (1992). Nel 1995 Napoli gli dedica una mostra alle Scuderie di Palazzo Reale, a villa Pignatelli Cortes e in Piazza Plebiscito dove installa la Montagna di Sale. Nel 1999 una grande mostra alla South London Gallery include 20 Testimoni, e nello stesso anno presenta l’installazione I Dormienti nel sotterraneo della Roundhouse di Londra, opera che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno. Lo stesso anno la Royal Accademy di Londra lo insignisce del titolo di Membro Onorario. In questi anni realizza anche numerose scenografie teatrali, attività che perdura tutt’ora e che gli vale nel 2004 il premio UBU per la migliore scenografia teatrale. Il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nel 2002, gli dedica una importante mostra retrospettiva a cura di Bruno Corà. Nel 2003 Paladino viene scelto come rappresentante dell'arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles: la scultura equestre Zenith è installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo, dello stesso anno è la mostra Transavanguardia 1979-1985 al Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli, a cura di Ida Gianelli. Nel 2005 il Museo di Capodimonte di Napoli presenta una importante mostra dedicata a Don Chisciotte che prelude Quijote, il lungometraggio che dirigerà l’anno successivo presentato poi con grande successo al Festival del Cinema di Venezia. Nel 2008 tiene una mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno e realizza l’importante installazione Porta di Lampedusa - Porta d'Europa sull'isola di Lampedusa per commemorare i migranti deceduti in mare.

Nel 2009 espone una serie di sculture en plain air che riempiono le strade, le piazze e i palazzi del paese di Orta S. Giulio, sul Lago d'Orta, curata da Flavio Arensi. Nel 2011 la città di Milano gli dedica una grande retrospettiva a Palazzo Reale, davanti al quale viene installata la monumentale Montagna di sale. Nel 2012 il Mic di Faenza espone le sue ceramiche e viene nominato Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti in Vaticano da parte di Papa Benedetto XVI. Nel 2015 partecipa alla LVI Biennale di Venezia, e nel 2016 tiene una personale alla Galleria Christian Stein a Milano. Del 2017 è la personale Ouverture, con la collocazione di oltre 40 opere a Brescia, sia nel museo che presso gli spazi aperti pubblici della città; dell’anno successivo è la mostra Pane e oro con la Fondazione Made In Cloister di Napoli, evento che ha fatto da prologo per il progetto di mensa sociale in collaborazione con lo chef Massimo Bottura; nel 2019 tiene la mostra personale La Regola di Piero, ad Arezzo, dove l'artista dialoga con l'opera di Piero della Francesca. Nello stesso anno ha realizzato un’opera scultorea di grandi dimensioni, installazione permanente nel Parco Archeologico di Paestum. Tra le ultime installazioni ricordiamo nel 2020 l'opera PaladinoPiacenza, costituita da 18 cavalli monumentali in vetroresina posizionati in Piazza Cavalli a Piacenza. Nel 2021 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Arti Visive presso la prestigiosa Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Quest’anno l’artista ha presentato il suo secondo lungometraggio dal titolo La Divina Cometa, liberamente ispirato alla Commedia dantesca.

LO SPAZIO

L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate

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