EMILIO TADINI, pittore, disegnatore, scultore e designer, è stato anche scrittore, traduttore, poeta, critico d'arte e letterario, giornalista, collaborando per anni con Il Corriere della Sera. Dal 1997 al 2000 è stato Presidente dell'Accademia di Brera. Inoltre, ha scritto e condotto trasmissioni televisive culturali. Ha esposto con successo in Italia e all’estero. Nel 2001 si è tenuta un’ampia retrospettiva a Palazzo Reale a Milano. La sua ricerca figurativa e onirica indaga il mistero dell'uomo, muovendosi tra l'influenza della Pop Art inglese, la Metafisica di De Chirico e altre suggestioni.
LA MOSTRA Oltre trenta opere, tra acrilici su tela e sculture, in vetro e in metallo, dalle piccole alle grandi dimensioni, per un’antologica rappresentativa dei momenti salienti della ricca produzione dell'artista, dalle prime prove degli anni '50 con Le Figure, le Cose, all'ultima ricerca dedicata alle Fiabe, che dà il titolo alla rassegna. L’omaggio va al Lago Maggiore, dove Tadini si recava con la famiglia, ospite dell'amico fraterno Valerio Adami (che ha esposto a Palazzo Parasi nel 2016), con il quale aveva costituito la Fondazione Europea del Disegno di Meina. L’esposizione segue un percorso cronologico che si sviluppa dall'alto, partendo dalla sala video sul lavoro di Tadini. I grandi cicli su cui si è concentrata l’attenzione dell’artista hanno spesso confini labili, poiché una serie nasceva nel momento in cui un’altra non era ancora completamente interrotta. I dipinti sono costruiti secondo una logica di sovrapposizione di piani temporali differenti, in cui convivono memoria e realtà, tragico e comico. Ogni opera è aperta a una pluralità di senso e di interpretazione. significato.
Passando per Vita di Voltaire. Il magistrato in campagna (1967), Color & Co. Paesaggio nello studio (1969), Viaggio in Italia (1971), Museo dell’uomo (1974), Angelus Novus (1978), Disordine in corpo classico (1982)… , il pubblico incontra i filosofi che danzano (Il ballo dei filosofi, anni ‘90) il valzer del pensiero nella Città (Città italiana, 1988) tra i Profughi (No particular place to go, 1989), emblema della condizione umana e dello smarrimento che proviamo tutti noi, quando perdiamo i nostri punti di riferimento. La soluzione pare essere la Fiaba (Fiaba dei Tre Pittori, anni ‘90), l’immaginazione, con cui forgiamo la nostra identità e possiamo essere finalmente liberi. In esposizione anche alcuni lavori mai pubblicati, come la serie de La fiaba di Sant’Amleto (2000), ispirata all’opera shakespeariana e immagine guida dell’esposizione. Il rapporto tra la figura e la parola scritta è sempre stato fondamentale per l’autore, in un gioco di contaminazioni. Parole dipinte, o scolpite, parole nella pittura, o nella scultura, come nei suoi splendidi Fiori. Non per nulla Umberto Eco definiva Emilio Tadini “scrittore che dipinge, pittore che scrive”.
Inaugurazione: sabato 19 giugno 2021, ore 17:30. Prenotazione obbligatoria: obbligo di mascherina e distanziamento; rivolgersi a rete@unionelagomaggiore.it; SMS o WhatsApp +39 348 7340347 tel. +39 0323 840809
Orari di apertura: martedì-mercoledì ore 16:00/19:00;
giovedì-domenica ore 10:30/12:30;
venerdì-sabato ore 10:30/12:30-16:00/19:00;