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MIMMO PALADINO

  dal 24/06/2023 al 08/10/2023
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

MIMMO PALADINO

“Non avrà titolo”

a cura di Lorenzo Madaro

 

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore

Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano

Periodo: da sabato 24 giugno a domenica 8 ottobre 2023

Inaugurazione: sabato 24 giugno, ore 17:00.

Orari di apertura: Mercoledì 16.30 - 18.30  -  Giovedì 10.00 -13.00 

                              Venerdì - Sabato 10.00-13.00 | 16.30-18.30 Domenica 10.00-13.00

         Dal 1 settembre       Giovedì 10.30 - 12.30  

                                          Venerdì - Sabato 10.30-12.30 | 16.30-18.30 

                                                                 Domenica 10.30-12.30

Curatela e saggio critico: Lorenzo Madaro  

Accoglienza: Rete museale dell’Unione del Lago Maggiore

Patrocinio: Consiglio Regionale del Piemonte

         Provincia Verbano Cusio Ossola

Partnership

Galleria Mazzoli, Modena

Con il contributo di Fondazione Comunitaria VCO   

Museo Del Paesaggio Verbania  

Associazione per la promozione artistica e culturale del Lago Maggiore

Foto di Renzo Scarin

LA MOSTRA

Il progetto espositivo, dedicato a Mimmo Paladino, uno dei maestri della storia dell’arte italiana e internazionale, si concentra sulla produzione pittorica degli ultimi quindici anni e oltre di lavoro, con dipinti di grande e medio formato. A Cannobio saranno altresì presenti alcune opere concepite negli ultimi mesi, a conferma dell’estrema vitalità della ricerca di Paladino e della sua capacità estrema di costruire immagini rimanendo sempre fedele al proprio lessico, ma allo stesso tempo di tracciare nuovi itinerari e cambiare pelle. Il titolo della mostra – che riecheggia una delle sue opere storiche – intende proprio rivelare l’idea di presente e di futuro custodita nei suoi lavori, in cui teste, tracce, segni arcaici si stratificano e cambiano direzione ritornando costantemente nonostante siano oggetto di persistenti metamorfosi e riflessioni. Le sue sono icone di un tempo dilatato di cui non si possono rintracciare gli estremi cronologici o geografici, ma sono riconoscibili a tutti, poiché sono universali, appartenendo a un discorso sulla pittura che Paladino traccia in particolar modo dagli anni Settanta.

Dipingere per Mimmo Paladino vuol dire, dopo oltre cinquant’anni di ricerca, praticare un comportamento prima ancora che imbastire una specifica narrazione; la sua infatti è una pittura che si concentra sullo spazio, lo attraversa, lo penetra, lo trasforma; altre volte lo stravolge e poi lo ricompone con un ordine nuovo in cui tanti elementi affiancati e poi ridisegnati riescono a concepire un discorso che vive di combinazioni di linguaggi che l’artista ha sempre concepito come una pratica in grado di assorbire tutto: disegno, scultura, spazio, materia, metamorfosi vuoto, gesto, anche assenza come l’opera scelta dall’artista e dal curatore come immagine guida di questa mostra, quasi una sinopia, che ci ribadisce quanto per l’artista la pittura sia un fatto mentale.

Questa mostra di Mimmo Paladino, con una selezione ragionata di opere scelte, riconferma la grande capacità dell’artista di essere un pensatore aperto, e che per lui la pittura sia il grado zero della riflessione sulle immagini, in grado poi di generare opere che transitano dalle arti visive al teatro, al cinema, perché frutto di un linguaggio personale e di una libertà formale in cui i limiti vengono di volta in volta ripensati con assoluta libertà. 

Sul lungo lago sarà inoltre presente un grande Cavallo dell’artista, scultura di formato monumentale. Immobile e concentrato nella sua arcaica staticità, sorveglierà lo spazio urbano circostante e i nostri sguardi. Il cavallo Senza titolo di Mimmo Paladino ci indica che la storia e la storia dell’arte sono spazi dilatati di pensiero, echi che sussultano nelle nostre vite in un tempo inatteso. Il cavallo per Paladino è parte di un intimo alfabeto visivo che elabora e ricompone da lunghi anni nei propri territori della scultura, della pittura e del disegno. Scarno, essenziale, rigoroso nelle sue forme che rimangono in ogni caso mediterranee, il cavallo di Paladino sarà un baluardo da osservare, una sorta di nuova meridiana che potrà scandire i passi e il tempo di chi sarà in transito in quell’area della città. L’arte torna ad essere uno spazio di connessione tra la dimensione del sogno e quella della riflessione sulla storia. E l’uomo, il possibile cavaliere assente, è ancora una volta interprete di un nomadismo intellettuale.

L’ARTISTA

Domenico Paladino nasce a Paduli (BN) nel 1948.?Negli anni ’60, affascinato dal clima culturale dell’epoca tra arte concettuale e Pop Art americana, si avvicina all’arte e dalle iniziali sperimentazioni concettuali l’artista trasferisce la propria attenzione sulla pittura figurativa. Nel 1978 compie il suo primo viaggio a New York, dove due anni dopo inaugura due mostre personali alla Marian Goodman Gallery e alla Annina Nosei Gallery. Nel 1980 partecipa alla Biennale di Venezia nella sezione Aperto ’80, dove viene ufficialmente presentata da Achille Bonito Oliva la Transavanguardia. Nel corso degli anni ’80 la sua iconografia poetica prende forma, su tele di grandi dimensioni ricche di figure allegoriche, l’artista raffigura maschere inespressive, animali, simboli ricchi di evocazioni rituali primitive. L’artista non si rivolge solo alla pittura ma utilizza diverse tecniche: dal disegno all’incisione, all’inserimento nelle tele di elementi tridimensionali ed è costante e serrato il profondo dialogo con la scultura. Nel 1982 allo Zeitgeist di Berlino espone la sua prima scultura in bronzo policromo Giardino Chiuso, che diventerà evento espositivo alla Galleria Mazzoli l’anno seguente. Nel 1988 Paladino è invitato alla XLIII Biennale di Venezia, dove espone, nei giardini e all’ingresso del Padiglione Italia, una grande installazione con una porta di bronzo di sette metri e i primi Testimoni in pietra. L’attività espositiva estera iniziata negli anni ’80 si intensifica negli anni ’90: nel 1994 è primo tra gli artisti italiani contemporanei ad esporre alla Galleria Nazionale di Belle Arti di Pechino. È negli anni ’90 che comincia a realizzare importanti installazioni e interventi sugli spazi urbani come la installazione permanente Hortus Conclusus nel chiostro di San Domenico a Benevento (1992). Nel 1995 Napoli gli dedica una mostra alle Scuderie di Palazzo Reale, a villa Pignatelli Cortes e in Piazza Plebiscito dove installa la Montagna di Sale. Nel 1999 una grande mostra alla South London Gallery include 20 Testimoni, e nello stesso anno presenta l’installazione I Dormienti nel sotterraneo della Roundhouse di Londra, opera che dialoga con gli interventi sonori di Brian Eno. Lo stesso anno la Royal Accademy di Londra lo insignisce del titolo di Membro Onorario. In questi anni realizza anche numerose scenografie teatrali, attività che perdura tutt’ora e che gli vale nel 2004 il premio UBU per la migliore scenografia teatrale. Il Centro d'Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, nel 2002, gli dedica una importante mostra retrospettiva a cura di Bruno Corà. Nel 2003 Paladino viene scelto come rappresentante dell'arte italiana durante la presidenza italiana a Bruxelles: la scultura equestre Zenith è installata nella piazza della sede del Parlamento Europeo, dello stesso anno è la mostra Transavanguardia 1979-1985 al Museo di Arte Contemporanea Castello di Rivoli, a cura di Ida Gianelli. Nel 2005 il Museo di Capodimonte di Napoli presenta una importante mostra dedicata a Don Chisciotte che prelude Quijote, il lungometraggio che dirigerà l’anno successivo presentato poi con grande successo al Festival del Cinema di Venezia. Nel 2008 tiene una mostra al Museo dell’Ara Pacis di Roma con l’apporto del musicista Brian Eno e realizza l’importante installazione Porta di Lampedusa - Porta d'Europa sull'isola di Lampedusa per commemorare i migranti deceduti in mare.

Nel 2009 espone una serie di sculture en plain air che riempiono le strade, le piazze e i palazzi del paese di Orta S. Giulio, sul Lago d'Orta, curata da Flavio Arensi. Nel 2011 la città di Milano gli dedica una grande retrospettiva a Palazzo Reale, davanti al quale viene installata la monumentale Montagna di sale. Nel 2012 il Mic di Faenza espone le sue ceramiche e viene nominato Membro Ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti in Vaticano da parte di Papa Benedetto XVI. Nel 2015 partecipa alla LVI Biennale di Venezia, e nel 2016 tiene una personale alla Galleria Christian Stein a Milano. Del 2017 è la personale Ouverture, con la collocazione di oltre 40 opere a Brescia, sia nel museo che presso gli spazi aperti pubblici della città; dell’anno successivo è la mostra Pane e oro con la Fondazione Made In Cloister di Napoli, evento che ha fatto da prologo per il progetto di mensa sociale in collaborazione con lo chef Massimo Bottura; nel 2019 tiene la mostra personale La Regola di Piero, ad Arezzo, dove l'artista dialoga con l'opera di Piero della Francesca. Nello stesso anno ha realizzato un’opera scultorea di grandi dimensioni, installazione permanente nel Parco Archeologico di Paestum. Tra le ultime installazioni ricordiamo nel 2020 l'opera PaladinoPiacenza, costituita da 18 cavalli monumentali in vetroresina posizionati in Piazza Cavalli a Piacenza. Nel 2021 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Arti Visive presso la prestigiosa Università Alma Mater Studiorum di Bologna. Quest’anno l’artista ha presentato il suo secondo lungometraggio dal titolo La Divina Cometa, liberamente ispirato alla Commedia dantesca.

LO SPAZIO

L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate

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TRENTO LONGARETTI

  dal 22/04/2023 al 18/06/2023
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

TRENTO LONGARETTI

“Verso la speranza”
 

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore
Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano
Periodo: da sabato 22 aprile a domenica 18 giugno 2023
Inaugurazione: sabato 22 aprile, ore 17:00.
Orari di apertura: Giovedì 10.30 -12.30
Venerdì - Sabato 10.30 - 12.30 - 16.00 - 18.00 - Domenica 10.30 - 12.30
Curatela e testo critico: Vera Agosti
Catalogo: edizioni città di Cannobio
Accoglienza: Rete museale dell’Unione del Lago Maggiore

Partnership
-Associazione Longaretti – Bergamo
-Galleria B&B Arte Canneto sull’Oglio – Mantova
-Con il contributo di Fondazione Comunitaria VCO
-Museo Del Paesaggio Verbania
-Associazione per la promozione artistica e culturale del Lago Maggiore

L’ARTISTA
Trento Longaretti (Treviglio, 1916 - Bergamo, 2017) nei suoi 100 anni di vita ha creato una
vastissima produzione volta ad esaltare la bellezza e la grandezza dell'uomo e la sua
capacità di riscatto e di salvezza. L'autore si è dedicato a una figurazione lirica che a volte
sconfina nell'astrazione e ha praticato tutte le tecniche. Dopo gli studi presso l’Accademia
di Brera, sotto la mirabile guida di Aldo Carpi, partecipa alle campagne d’armi in Slovenia, Sicilia e Albania.

Ha esposto più volte alla Biennale di Venezia, nel '42, nel '48, nel '50, nel '56 e nel 2011,
alla Quadriennale di Roma nel 1952 e a numerose mostre internazionali (Londra, New York,
Parigi, Buenos Aires, Toronto, Ottawa, Amsterdam, Monaco, Stoccolma…).
È stato Professore e Direttore dell'Accademia Carrara dal 1953, succedendo ad Achille Funi,
e dimettendosi nel 1978, per consacrarsi esclusivamente alla pittura. Nel 2016, in occasione
del suo centesimo compleanno, la città di Bergamo lo festeggia con una serie di iniziative.

LA MOSTRA
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Longaretti di Bergamo, il cui
Archivio ha recentemente ricevuto il prestigioso riconoscimento di interesse storico culturale
e la Galleria B&B Arte di Canneto sull’Oglio, in provincia di Mantova, che si occupa del
lavoro dell’artista da molti anni. La personale è una piccola antologica dedicata
principalmente alla pittura con opere scelte che vanno a rappresentare la ricchezza e la
fantasia dei temi e dei soggetti indagati dall’artista: viandanti, musici, vecchi ebrei, famiglie,
gente del circo, madri, paesaggi, scene sacre, nature morte... Non da ultimo la sua
attenzione per i profughi del mondo, la diaspora di chi subisce un conflitto, la fame,
l'emarginazione ci ricorda la tragedia della guerra in Ucraina e rende attualissima la sua
ricerca. In esposizione anche alcune chicche, come i disegni della Sicilia, quando era pittore
di guerra, un piatto in ceramica e alcuni vasi realizzati da detenute e dipinti dal maestro.
Una selezione video con interviste all'artista permette l'approfondimento.

LO SPAZIO
L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica
costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il
Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente
restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta
di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano
terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del
XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate
a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con
le antiche capriate.

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Mostra Sguardi II

  dal 02/12/2022 al 08/01/2023
 
Mostre Esposizioni 
 Palazzo Parasi 
Mostra Sguardi II
02.12.22 - 08.01.23, Palazzo Parasi
 
L'Amministrazione è lieta di annunciare dal 02.12.22 al 08.01.23 si terrà un nuovo evento culturale presso Palazzo Parasi, in Via A. Giovanola, i cui protagonisti saranno giovani artisti.
 
Palazzo Parasi ospiterà la mostra intitolata "Sguardi II" a cura di Marco Casentini e Dany Vescovi.
 
L' inaugurazione si terrà venerdì 2 dicembre alle ore 10:30 presso il Nuovo Teatro di Cannobio, Viale Vittorio Veneto, 4.
 
L’inaugurazione avverrà alla presenza di alcuni studenti dell’Accademia di belle Arti di Brera di Milano, i quali dialogheranno con una rappresentanza di giovani del nostro territorio, che si stanno affacciando con interesse allo studio dell’arte.
 
Periodo: da venerdì 2 dicembre 2022 - domenica 8 gennaio 2023
25/12/2022, 1/1/2023 e 6/1/2023 chiuso
 
La mostra sarà poi visitabile nei seguenti giorni e orari:
- venerdì 10:00/12:00
- sabato ore 10:00/12:00-16:00/18:00
- domenica 10:00/12:00;
 
Vi aspettiamo!
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DANY VESCOVI: LOCUS AMOENUS

  dal 27/08/2022 al 09/10/2022
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

DANY VESCOVI è nato nel 1969 a Milano, città dove vive e lavora. Docente di Cromatologia e Direttore della Scuola di pittura all'accademia di Belle Arti di Brera – Milano.Da diversi anni Vescovi persegue il tema floreale che è diventato il suo percorso personale. L'artista combina pittura figurativa e astrattismo geometrico con precisione, sviluppa composizioni dal forte dinamismo creando un'unione armonica sorretta dalla solidità del colore saturo e da un impianto compositivo rigoroso.  

LA MOSTRA

Le sale espositive di Palazzo Parasi ospiteranno la personale di Dany Vescovi “Locus amoenus” a cura di Giovanni Iovine. La mostra presenta circa trenta lavori in tecnica mista su lino e opere su carta che dialogheranno con il lavoro di altri artisti due artisti contemporanei. 

“La mostra di Dany Vescovi si compendia con due interventi di artisti di diverse generazioni:  Arcangelo e Dania Zanotto. Entrambi, con storie ovviamente diverse, hanno come modello le “Nature” di Lucio Fontana. In Arcangelo con materiali tradizionali che si mescolano alla compresenza, anche ironica, di elementi naturali e in Dania Zanotto nella differenza e nella diversità del materiale impiegato nelle sue opere. Modi certamente diversi, in Vescovi, in Arcangelo e nella più giovane Zanotto di affermare, con declinazioni personali quel “Io sono natura” di Jackson Pollock pronunciato tanti anni fa.”

LO SPAZIO

L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate.

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore

Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano

Periodo: da sabato 27 agosto - domenica 9 ottobre 2022

Inaugurazione: sabato 27 agosto, ore 18:00.

Orari di apertura: giovedì     10:30/12:30; venerdì - sabato ore 10:30/12:30-16:00/18:00  

                              domenica 10:30/12:30;

Curatela e testo critico: Giovanni Iovane

Catalogo: edizioni città di Cannobio

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GIOVANNI FRANGI: VITALIANA

  dal 02/07/2022 al 21/08/2022
 
Mostre 
 Palazzo Parasi 

Vitaliana è il nuovo progetto di Giovanni Frangi per le sale di Palazzo Parasi a Cannobio. In mostra una serie di opere inedite, concepite e create per l’occasione, che traggono ispirazione dai Castelli di Cannero. Vitaliana è, infatti, il nome della rocca fatta costruire tra il 1519 e il 1521 da Ludovico Borromeo, di cui oggi i suggestivi ruderi sorgono su due isolotti rocciosi a poca distanza dalla riva e sembrano affiorare, come scenografia di una tragedia shakesperiana, dalle acque del Lago Maggiore. Questa immagine contemporaneamente di potenza e rovina, di resistenza e abbandono, evoca memorie e tempi lontani, ricorda il sublime, parla del rapporto tra uomo e natura, del tentativo di predominio dell’uno sull’altra. Frangi, suggestionato da questa visione, ha cercato con questo progetto una nuova via al suo percorso, ponendo la fortezza al centro del suo lavoro: grandi dipinti e un ciclo di carte sono lo strumento per rileggere questo luogo e per trasportarlo al di là di ogni tempo.

L'ARTISTA

Giovanni Frangi è nato nel 1959, si è diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, vive e lavora a Milano. Nella sua ricerca, è essenziale il rapporto con la natura e con il paesaggio, suoi soggetti privilegiati, campo d’indagine e strumento di interpretazione del mondo. Frangi osserva, fotografa, stampa gli scatti, li seleziona, infine dipinge, ricostruendo sulla tela, con un processo di composizione, sintesi e traduzione, quel che ha visto, immortalato e fatto proprio.

LO SPAZIO

L’esposizione si iscrive nel quadro delle mostre pensate per valorizzare una storica costruzione risalente al XIII secolo adibita per tanti anni a luogo di giustizia e di governo. Il Palazzo della Ragione, meglio conosciuto come Palazzo Parasi, è stato accuratamente restaurato dall’Amministrazione Comunale, di concerto e sotto l’alta vigilanza della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio della regione Piemonte. Si tratta di un imponente edificio che sorge a ridosso della Torre Comunale del XII secolo. Al piano terra è presente un portico coperto con volte a botte che conserva lapidi, stemmi e rilievi del XIV secolo e due tombe romane. Ai piani superiori sono state realizzate due aree destinate a spazio espositivo, una delle quali particolarmente interessante per il diretto contatto con le antiche capriate

Spazio espositivo: PALAZZO PARASI, via Giovanola Cannobio (VB) Lago Maggiore - Accessibile ai diversamente abili solo al 1^ piano

Inaugurazione: sabato 2 luglio, ore 18:00

Periodo: da sabato 2 luglio a domenica 21 agosto 2022

Orari di apertura: Mercoledì -  Giovedì 16.00 -19.00 

                              Venerdì – Sabato 10.30 – 12.30 – 16.00 – 19.00  -  Domenica 10.30 – 12.30

Curatela e testo critico: Marta Cereda 

Catalogo: edizioni città di Cannobio

Accoglienza: Rete museale dell’Unione del Lago Maggiore

 

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RIFLESSIONI PLASTICHE

  dal 18/06/2022 al 23/10/2022
 
Cultura all'aperto 
 Cannobio Cultura all'aperto 

“CORRADO BONOMI, GIANNI CELLA. RIFLESSIONI PLASTICHE”

Mostra diffusa nell’abitato di Cannobio dal 18 giugno - 23 ottobre 2022

Esposizione promossa dal comune di Cannobio

Organizzazione: Marco Albertella, Fabrizio Parachini

Curatela: Fabrizio Parachini

Non si tratta di una semplice “esposizione” ma di un vero e proprio dialogo tra i lavori che i due artisti hanno realizzato negli anni e realizzeranno per l’occasione. Un dialogo che nasce per le affinità, ma anche per le divergenze, che si possono individuare sia nei personali linguaggi espressivi prescelti che nei contenuti frequentati. Bonomi e Cella fanno propri un postconcettualismo, ma anche un concettualismo ironico, sicuramente di immediata lettura che veicola e nasconde però riflessioni importanti sia sull’arte che sul mondo in cui viviamo.

Le opere dovranno integrarsi con l’abitato evidenziando la bellezza e l’importanza di certi specifici luoghi ma essere anche oggetto di “riflessioni” per coloro che ne fruiranno. Il titolo presenta diversi livelli di lettura in sintonia con la poetica degli artisti e con l’operazione che verrà svolta.

Si parla di Riflessioni perché il lavoro degli artisti nasce sempre da riflessioni su specifici temi ma anche perché la realizzazione di una “mostra diffusa” richiede una riflessione sul luogo prescelto, sul suo tessuto urbanistico, culturale e sociale.

“Plastiche” perché le riflessioni sui temi non possono essere disgiunte da quelle sui materiali (prevalentemente plastiche d’uso e resine) e sulle forme create (plastica = arte che riguarda il modellare).

E ancora perché è necessaria una certa “plasticità” per poter interagire con un intero abitato soprattutto con materiali definibili come “atipici” o inusuali. Le sedi interessate sono state individuate in: - Antico Lavatoio; - Corte Mandamentale; - Corte del Geometra; - Spazio annesso alla Chiesa Santa Marta - Lungolago via Ceroni.

Inaugurazione sabato 18 giugno ore 17  

 

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